La storia delle Olimpiadi

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Tokyo 2020
Giochi della XXXII Olimpiade - XVI Giochi paralimpici

I Giochi della XXXII Olimpiade - XVI Giochi paralimpici estiva si sono svolti a Tokyo dal 23 luglio all'8 agosto 2021. Originariamente programmate dal 24 luglio al 9 agosto 2020, le Olimpiadi giapponesi sono state posticipate a causa della pandemia di COVID-19. La maggior parte delle gare sono state disputate a porte chiuse.
Per la seconda volta nella storia dei Giochi, Tokyo era pronta a ospitare le Olimpiadi estive. La prima volta era stata nel 1964, prima volta anche per i Giochi nel continente asiatico, e fu un'occasione di svolta e di rinnovamento per l'intero Paese del Sol levante. Per la cronaca, il Giappone, dopo le Olimpiadi di Tokyo, aveva ospitato anche l'edizione dei Giochi invernali del 1972 a Sapporo e del 1998 a Nagano.
La capitale giapponese era stata scelta come sede della XXXII Olimpiade nel 2013, preferita dal CIO, il Comitato olimpico internazionale, alle altre due contendenti, Istanbul e Madrid.

L'epidemia mondiale di Covid-19

Nel gennaio 2020 le autorità sanitarie della città di Wuhan, capitale della provincia di Hubei in Cina, hanno riscontrato i primi casi di pazienti che mostrano i sintomi di una "polmonite di causa sconosciuta" e fin da subito viene ipotizzato che si tratti di una zoonosi, ovvero un nuovo coronavirus proveniente da una fonte animale. Il virus, che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha poi denominato Covid-19, si è repentinamente espanso in quasi tutti i paesi del mondo, contagiando centinaia di migliaia di persone e provocando decine di migliaia di vittime.
Il CIO ha a lungo dibattuto se fermare o no i Giochi olimpici finché, visto l'aggravarsi della situazione a livello mondiale, e visti i numeri importanti che genera un'Olimpiade (a Tokyo erano attesi oltre 11mila atleti in rappresentanza di più di 200 nazioni), il 24 marzo 2020, con la fiaccola olimpica già in viaggio, ha prontamente accolto l'istanza del primo ministro giapponese Shinzo Abe di rinviare i Giochi al 2021.

Tokyo 2020 o Tokyo 2021?

Il Comitato olimpico ha così deciso di spostare i Giochi di un anno, con data di inizio 23 luglio e data di fine 8 agosto 2021. Stessa sorte è toccata alle Paralimpiadi.
Quella assunta dal CIO è una decisione con una portata storica importantissima: infatti, per la prima volta, le Olimpiadi sono state sospese in tempo di pace.
Per salvaguardare gli investimenti sul marketing e in ottemperanza a un principio immutabile del CIO, i Giochi hanno conservato la dicitura "Tokyo 2020” e la numerazione prevista, XXXII Giochi Olimpici. Cosa che accadde anche per le edizioni che non furono mai disputate: Berlino 1916 è la VI Olimpiade, Tokyo 1940 la XII, Londra 1944 la XIII. In quelle occasioni fu però la guerra a fermare la fiaccola.
Ai Giochi giapponesi hanno partecipato 11656 atleti (5893 uomini e 5763 donne), in rappresentanza di 206 Comitati olimpici, tra questi: il comitato olimpico dei rifugiati, comprendente 29 atleti sfollati dalle loro nazioni d'origine a causa di conflitti o calamità naturali, e il ROC, "Russian Olympic Committee", la sigla con cui hanno partecipato alcuni atleti russi, una soluzione trovata per permettere agli sportivi di competere nonostante l'eliminazione della Russia a causa del doping, squalificazione arrivata dopo che un'inchiesta dell'Agenzia mondiale anti-doping che aveva svelato un sistema di doping incoraggiato addirittura dallo stato nel periodo dal 2011 al 2015.
Gli oltre 11 mila atleti si sono cimentati in 33 sport per un totale di 50 discipline divise in 339 eventi. Tra gli sport, hanno fatto capolino per la prima volta alle Olimpiadi le gare di surf, arrampicata, karate, skateboard, bmx freestyle e basket 3 contro 3, discipline moderne e dinamiche, introdotte per attirare l'interesse dei giovani e per favorire la condivisione online. Inoltre, sono state reintrodotte le competizioni di baseball e softball.

Tokyo 2020
Giochi della XXXII Olimpiade - XVI Giochi paralimpici

Gli exploit (tutti rosa!) di Tokyo 2020

Come in ogni edizione dei Giochi, anche Tokyo 2020 ha visto atleti distinguersi in maniera particolare.
Prima tra tutti è l'australiana Emma McKeon, che ha vinto sette medaglie nel nuoto eguagliando così il record della sovietica Mariya Gorokhovskaya che a Helsinki 1952 vinse la bellezza di sette titoli nella ginnastica artistica. La nuotatrice australiana ha difatti vinto l'oro e stabilito il nuovo record Olimpico nei 50m stile libero, vinto l'oro nei 100m stile libero, nella 4x100m stile libero e nella 4x100m misti, e il bronzo nei 100m farfalla, nella 4x200m stile libero e nella staffetta mista 4x100m misti. Così facendo, la McKeon è diventata l'atleta australiana più decorata di tutti tempi e la prima nuotatrice donna a vincere sette medaglie in un'edizione dei Giochi, entrando così a far parte del ristrettissimo gruppo di atleti, composto tra gli altri da Michael Phelps, Mark Spitz e Matt Biondi, in grado di conquistare almeno sette medaglie Olimpiche.
Ancora un'altra donna è stata protagonista di una performance unica: Elaine Thompson-Herah, giamaicana, ha prima vinto l'oro nei 100m col tempo di 10.61 secondi, battendo il record Olimpico di 10.62 stabilito 33 anni fa a Seul 1988 dell'icona americana Florence Griffith e realizzando la seconda miglior prestazione di sempre, poi si è ripetuta sui 200m con il tempo di 21.53 secondi, ad appena 19 centesimi dal leggendario record mondiale e Olimpico stabilito da Griffith Joyner a Seul. Così facendo, la Thompson-Herah è diventata la prima donna a centrare la doppietta 100-200m in due edizioni consecutive dei Giochi Olimpici.
Infine, va menzionata anche l'Olimpiade di Allyson Felix, che è diventata l'atleta statunitense più decorata di sempre nella storia Olimpica dell'atletica leggera: ad Atene 2004 la diciottenne Felix ha infatti vinto la sua prima medaglia, un argento nei 200m. A 17 anni di distanza la Felix ha conquistato invece la sua decima (bronzo nei 400m) e undicesima (oro nella staffetta 4x400m) medaglia, superando così la leggenda dell'atletica statunitense Carl Lewis e diventando l'americana più medagliata di sempre nella storia dei Giochi Olimpici.

I Flop di Tokyo 2020

Come in ogni Olimpiade ci sono delle sorprese, delle conferme, però anche fatalmente dei flop importanti come atleti o squadre ritenute favoriti/e, ma che non hanno mantenuto l'aspettativa.
Ciò è avvenuto anche a Tokyo 2020. Reduce dal freschissimo trionfo a Wimbledon, Novak Djokovic sembrava lanciato più che mai a eguagliare l'impresa della Graff di vincere tutti i tornei più importanti in un anno. Ma arrivato non senza difficoltà in semifinale, è stato poi battuto dal tedesco Zverev, poi vincitore dell'oro. Nella finalina per il terzo posto, valevole comunque per la medaglia di bronzo, il serbo è stato sconfitto dallo spagnolo Carreno per 2-1, lasciando così Tokyo senza medaglie e senza record.
Tra le donne, una delle atlete più attese dei Giochi di Tokyo 2020 era di certo Simone Biles, la ginnasta statunitense più medagliata di tutti i tempi. A sorpresa, però, la 24enne americana si è ritirata durante la finale a squadre, spiegando in seguito di averlo fatto per non mettere a repentaglio una medaglia per il team USA, in seguito vincitore dell'argento. Inoltre, la Biles ha deciso di non prendere parte a tre delle quattro finali di specialità alle quali si era qualificata. Solo con una grande prova di coraggio e forza mentale, l'americana ha poi deciso di partecipare alla finale della trave, vincendo il bronzo e portando a sette il suo bottino totale di medaglie Olimpiche. Alla fine della gara la Biles ha confessato al mondo di soffrire di twisties, un improvviso senso di vuoto che colpisce i ginnasti prima di una performance, descritti anche come una improvvisa dissoluzione del senso dello spazio, una perdita di consapevolezza della propria presenza.

Generazioni a confronto

Considerata la grande quantità di atleti, i Giochi sono spesso occasione di confronto tra diverse generazioni. La situazione si è confermata alle Olimpiadi di Tokyo, dove nello skateboard, specialità park, sono state vinte medaglie da atlete giovanissime. È il caso della dodicenne Kokona Hiraki, vincitrice dell'argento, che ha condiviso il podio con Sakura Yosozumi (19 anni, oro) e la tredicenne britannica Sky Brown. Il più anziano è invece il cavaliere australiano Andrew James Hoy, che a 62 anni si è tolto la soddisfazione di vincere un argento e un bronzo alla sua ottava Olimpiade.

Lo spirito olimpico ovvero #StrongerTogether

Anche nella XXXII edizione dei Giochi si sono registrati grandi momenti di sportività, espressione più alta dello spirito olimpico che dovrebbe ispirare ogni singolo evento. Durante la semifinale degli 800m maschili, l'atleta del Botswana Nijel Amos e lo statunitense Isaiah Jewett si sono scontrati e sono caduti a terra, eliminandosi purtroppo a vicenda dalla competizione. Ma invece di arrabbiarsi, i due si sono aiutati a vicenda a rialzarsi, si sono abbracciati e hanno terminato la gara assieme.
Solidarietà e sostegno anche fuori dalle gare, in questo caso in conferenza stampa: l'americano di origine giapponese Kanoa Igarashi, sconfitto nella finale del surf dal brasiliano Italo Ferreira, non ha avuto problemi ad aiutare il suo avversario. Ferreira poco pratico con l'inglese, mentre Igarashi a suo agio con il portoghese: ed è così che durante la conferenza stampa si è offerto di tradurre una domanda per la gioia del brasiliano.

I nuovi record

Come in ogni edizione dei Giochi olimpici, anche a Tokyo 2020 sono stati abbattuti record mondiali, alcuni resistenti da decenni.
È il caso della venticinquenne venezuelana Yulimar Rojas, oro nel salto triplo, che ha saltato 15.67 metri migliorando il primato dell'ucraina Kravets che resisteva dal 1995. Il record maggiore spetta però al norvegese Karsten Warholm che, nella finale dei 400 ostacoli, in una corsa da lui stesso definita "folle", ha fermato il suo crono a 45"94, primo atleta assoluto nella storia a scendere sotto il muro dei 46", tempo che solo fino a pochi anni fa sembra impossibile da abbattere. A sole 24 ore dal record del norvegese, anche la statunitense Sydney McLaughlin nei 400 ostacoli femminili ha staccato il tempo di 51"46, battendo, come Warholm, il precedente record che apparteneva a lei stessa.
Infine, una nota azzurra: nel ciclismo su pista, specialità inseguimento, il quartetto composto da Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan ha conquistato l'alloro battendo la squadra della Danimarca, facendo segnare il nuovo record del mondo, peraltro già migliorato dagli azzurri in semifinale, a 3'42”032.

Gli sport di squadra

Negli sport a squadre, il Brasile, nel calcio maschile, ha regolato nei supplementari la finale con la Spagna per 2-1, vincendo così il secondo oro di fila ai Giochi Olimpici. Bronzo al Messico, che nella finalina ha sconfitto i padroni di casa giapponesi 3-1. Nella competizione femminile, l'alloro è stato conquistato dal Canada, che ha battuto la Svezia ai calci di rigore 3-2. Bronzo alle giocatrici degli Stati Uniti, vincitrici per 4-3 sulla squadra australiana.
Nella pallacanestro, gli USA hanno fatto quasi en plein vincendo l'oro nella finale maschile (contro la Francia), nella finale femminile (contro il Giappone) e nella finale femminile della nuova disciplina 3x3 (contro la rappresentativa degli atleti russi). Nella finale 3x3 maschile, la Lettonia ha avuto la meglio sulla rappresentativa degli atleti russi.
Nella pallavolo, la Francia ha spuntato la vittoria contro la rappresentativa degli atleti russi nella finale maschile, terza l'argentina. Nella finale femminile, gli USA hanno superato il Brasile (terza la Serbia).
Nella pallanuoto, Serbia e Stati Uniti hanno vinto l'oro, rispettivamente nella finale maschile contro la Grecia e in quella femminile contro la Spagna. L'Ungheria ha conquistato il bronzo sia nel torneo maschile sia in quello femminile.

Medagliere

Nel medagliere finale gli Stati Uniti hanno confermato di essere la prima potenza sportiva, come a Londra 2012 e a Rio 2016. Gli atleti a stelle e strisce hanno infatti conquistato un totale di 113 medaglie (39 d'oro, 41 d'argento, 33 di bronzo). Al secondo posto si è classificata la delegazione cinese, che in totale ha guadagnato 88 allori (38 ori, 32 argenti e 18 bronzi). Terzi i padroni di casa che hanno totalizzato 58 medaglie (27 ori, 14 argenti e 17 bronzi).
L'Italia, nella sua performance migliore di sempre, è arrivata decima vincendo in totale 40 medaglie (10 ori, 10 argenti e 20 bronzi).

Top medalist

La classifica degli atleti più vincenti ha visto prevalere al primo posto l'ucraino Maksym Krypak che nel nuoto ha conquistato 7 medaglie, 5 delle quali d'oro. Sempre un nuotatore al secondo posto, il bulgaro Ihar Boki che ha vinto cinque titoli, tutti d'oro. Terzi a pari merito lo svizzero Marcel Hug, che nell'atletica ha conquistato 4 medaglie d'oro, e la prima donna nel medagliere atleti, la nuotatrice cinese Dong Lu, anche lei con 4 ori vinti.

Paralimpiadi

La XVI edizione dei Giochi paralimpici estivi si è tenuta a Tokyo, in Giappone, dal 24 agosto al 5 settembre 2021. Secondo il calendario originale però le competizioni erano previste dal 25 agosto al 2 settembre 2020 ma per le note vicende legate alla pandemia di Covid-19 anche i giochi paralimpici hanno subito lo slittamento di un anno. Per la seconda volta la città di Tokyo ha ospitato i giochi paralimpici, la prima fu nel 1964.
Ai Giochi di Tokyo si sono schierati 4527 atleti che hanno gareggiato in 22 discipline diverse. Tra queste, per la prima volta sul palcoscenico olimpico il para badminton e il para taekwondo.
Il medagliere finale ha visto prevalere gli atleti della delegazione cinese che si sono aggiudicati la bellezza di 207 medaglie (96 ori, 60 argenti e 51 bronzi) staccando nettamente la Gran Bretagna, seconda con 124 titoli (41 ori, 38 argenti e 45 bronzi). Terzi sul podio gli Stati Uniti che hanno vinto 104 allori (37 ori, 36 argenti e 31 bronzi). Gli azzurri hanno chiuso al nono posto portando a casa in totale 69 medaglie (14 ori, 29 argenti e 26 bronzi). Menzione d'onore per la delegazione ucraina che è stata protagonista di un vero e proprio exploit rispetto ai Giochi di Rio 2016, vincendo 98 medaglie (24 ori, 47 argenti e 27 bronzi). È il caso di successo più evidente dei progetti di riabilitazione per disabili in ambito sportivo, che nel corso degli anni hanno reso Kiev una potenza paralimpica mondiale.

Tokyo 2020
Giochi della XXXII Olimpiade - XVI Giochi paralimpici

L'esperienza italiana a Tokyo 2020 è stata la più vittoriosa di sempre. Conquistando 40 medaglie, i 384 atleti azzurri (197 uomini e 187 donne) hanno superato lo storico record che resisteva da Los Angeles 1932 ed era stato uguagliato nel 1960 a Roma. Dall'argento di Luigi Samele nella sciabola alla prima giornata di gare in avanti, gli azzurri non hanno mai lasciato trascorrere un solo giorno senza un podio, e anche questo è un primato nella storia italiana. Un risultato sorprendente, davvero molto difficile da prevedere all'inizio (il presidente del Coni Malagò aveva chiesto agli atleti 29 medaglie, una in più che a Rio 2016), trascinato soprattutto dai trionfi dell'atletica, che ha vinto 5 degli 10 ori complessivi. Tokyo 2020 ha fatto segnare altri record, tra cui quello del numero di bronzi (20) ottenuti e quello delle discipline a medaglia: 19 contro le 17 di Atene 2004, top precedente.

Atletica... pesante

A Tokyo c'è stata la rinascita dell'atletica, lo sport emblema dei Giochi dove in passato gli azzurri avevano raccolto qualche successo importante, ma mai come in Giappone. Dei 10 ori conquistati, cinque vengono dall'atletica. A stupire maggiormente sono state le vittorie di Gianmarco Tamberi nell'alto e Marcell Jacobs nei 100m: non era mai successo che un italiano vincesse ai Giochi in queste due discipline. E invece Tamberi ha compiuto il miracolo e come lui Jacobs, primo italiano ad arrivare nella finale dei 100 e vincerla col quinto tempo Olimpico di sempre (9.80). Bissato dalla straordinaria vittoria della 4X100 maschile, insieme a Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Filippo Tortu. A queste tre straordinarie imprese si sono aggiunte quelle dei due marciatori italiani, Massimo Stano e Antonella Palmisano, che nella 20 km hanno compiuto due gesta leggendarie, contribuendo così a un successo che resterà per sempre nella storia.

Oro e record

Nel palmares italiano non sono finite solo medaglie: nel ciclismo, specialità inseguimento a squadre maschile, Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna non solo hanno vinto l'oro battendo la Danimarca ma hanno anche stabilito il nuovo primato mondiale fermando il cronometro sui 3'42''032, migliorando il precedente record che apparteneva sempre agli stessi.
Uno splendido Vito Dell'Aquila ha vinto in finale nel Taekwondo nella categoria -58 kg. Ruggero Tita e Caterina Banti hanno invece dominato nella vela, nel Nacra 17, prima medaglia Olimpica in questa disciplina dopo 13 anni. Sempre dall'acqua, precisamente dal canottaggio, è arrivato anche l'alloro di Valentina Rodini e Federica Cesarini che nella specialità doppio pesi leggeri femminile hanno regolato in finale, per pochissimi centesimi di secondo, le rivali francesi. Infine, primo storico oro anche nel karate, specialità kumite, vinto da Luigi Busà contro l'azero Aghayev.

Chi la dura la vince

Dopo i due quarti posti a Londra 2012 e Rio 2016, Vanessa Ferrari è riuscita finalmente a coronare il sogno Olimpico: nel corpo libero ha incantato e centrato un bellissimo secondo posto, 93 anni dopo la prova a squadre dell'Italia ad Amsterdam 1928. Strepitosa anche la prova di Gregorio Paltrinieri che alla sua terza olimpiade conquista una prestigiosa medaglia d'argento grazie al secondo posto nella finale di nuoto dei 800 m stile libero. Paltrinieri completa la sua olimpiade conquistando una medaglia di bronzo nella 10 km, la prima per l'Italia nella maratona 10km a cinque cerchi. In generale, la spedizione di nuotatori azzurri ha guadagnato sette medaglie, due argenti e cinque bronzi.
Dopo nuoto e atletica, la disciplina più munifica per gli azzurri è stata la scherma che ci ha regalato tre argenti e due bronzi. In totale il tricolore è finito più volte sul podio rispetto a Rio 2016, dove erano arrivate quattro medaglie (un oro e tre argenti). L'Italia è risultata seconda per numero di medaglie conquistate in questa edizione, quante Francia e Corea, dietro solo alla Russia.
Ottima la prova anche nel sollevamento pesi da cui sono arrivati un argento e due bronzi.
Significative anche le medaglie di bronzo vinte da Irma Testa e Viviana Bottaro: le due azzurre hanno conquistato la medaglia rispettivamente nella boxe, primo alloro assoluto per l'Italia in questa disciplina femminile, e nel karate che ha fatto capolino per la prima volta proprio ai Giochi nipponici. Infine, la medaglia numero 40 per l'Italia è arrivata dalle ragazze della ginnastica ritmica: le farfalle hanno vinto uno splendido bronzo dietro Bulgaria e Russia.

Paralimpiadi: la meravigliosa avventura azzurra

I XVI Giochi Estivi Paralimpici di Tokyo 2020 si sono conclusi con il secondo miglior successo dell'Italia nel medagliere assoluto, a -11 dal record di Roma 1960.
Quattordici gli ori azzurri complessivi: 1 nella scherma (Bebe Vio, fioretto individuale, categoria B), 1 nel ciclismo su strada (Paolo Cecchetto, Luca Mazzone e Diego Colombari, Mixed H1-5 Team Relay), 1 nell'atletica (Ambra Sabatini, 100m T63 femminile) e ben 11 nel nuoto.

Paralimpiadi: Bebe Vio nella storia

Bebe Vio è stata protagonista di una storia straordinaria: a inizio aprile 2021, a causa di una infezione da stafilococco, ha rischiato l'amputazione dell'arto sinistro e la morte. Ma l'azzurra ancora una volta ha ribaltato l'avverso destino: rimessasi in carreggiata in 65 giorni, ha sbancato nell'individuale del fioretto e ha trascinato le sue compagne nel torneo a squadre, fino all'argento.

Paralimpiadi: atletica, un tris leggendario

Nella penultima giornata di Tokyo 2020, l'Italia ha fatto man bassa di medaglie sul podio dei 100 metri femminili. Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Graziana Contrafatto sono entrate nella storia dello sport italiano facendo l'en plein nella corsa regina. Pochissimi i precedenti, e nessuno nell'atletica: il più recente, a Londra 2012, con il dominio di Elisa di Francisca, Arianna Errigo e Valentina Vezzali a fare rispettivamente oro, argento e bronzo, nel fioretto individuale. Sotto una pioggia battente, le sprinter azzurre hanno sfrecciato sul rettilineo dei 100 metri, prendendosi ciascuna un posto sul podio e nella storia. Ambra Sabatini ha fatto segnare anche il nuovo record del mondo e Paralimpico.

Tokyo 2020
Giochi della XXXII Olimpiade - XVI Giochi paralimpici

tokyo 2020 Per avere una panoramica completa delle immagini della XXXII olimpiade vai alla pagina ufficiale del CIO.

Foto Olimpiadi

Video Olimpiadi

Video Paralimpiadi
L'arrivo vittorioso di Marcel Jacobs sul traguardo dei 100 m

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Giochi della XXXII Olimpiade - XVI Giochi paralimpici

Con una delegazione composta da soli cinque atleti (tre uomini e due donne), San Marino ha ottenuto le prime medaglie olimpiche in assoluto, un argento e un bronzo nel tiro a segno e un bronzo nella lotta.

Le Filippine hanno invece vinto il loro primo oro della storia. Artefice dell'impresa è stata Hidilyn Diaz, nella disciplina del sollevamento pesi femminile, categoria 55 kg. Diaz aveva conquistato l'argento, nella stessa specialità, a Rio 2016. Negli ultimi 60 anni le Filippine avevano vinto due argenti e due bronzi, tutti nel pugilato.

Gianmarco Tamberi e Mutaz Essa Barshim hanno offerto agli appassionati di sport momenti memorabili, che resteranno nella storia delle Olimpiadi. Arrivati a pari merito, dapprima hanno scelto di condividere l'oro del salto in alto, possibilità prevista dal regolamento dell'atletica ma senza precedenti in una finale olimpica. Poi, al momento della premiazione, hanno fatto lo scambio delle medaglie con il marchigiano che l'ha infilata al collo del campione del mondo in carica qatarino e viceversa. I due in realtà sono grandi amici, un rapporto consolidato anche dalla sofferenza comune: entrambi, infatti, si sono rotti il tendine d'Achille all'apice della carriera, hanno sofferto e sono tornati in cima al mondo proprio a Tokyo.

Le circa 5.000 medaglie assegnate nel corso dei Giochi Olimpici e Paralimpici erano composte unicamente da metalli preziosi riciclati estratti da dispositivi elettronici dismessi donati dal pubblico per un periodo di due anni.

Nei giochi paralimpici, anche i corridori "guida” hanno ricevuto medaglie. Il regolamento prevede che due corridori guida per atleta possano partecipare in caso di gare di 5.000 metri o più e un corridore guida possa sostituire l'altro lungo il percorso. Ma per ricevere una medaglia un corridore guida non deve essere sostituito e deve correre l'intero percorso con l'atleta.