La storia delle Olimpiadi

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Amsterdam 1928
Giochi della IX Olimpiade

Nel 1925, il congresso del Comitato Olimpico Internazionale, tenutosi a Praga, aveva segnato il passaggio della carica di presidente dal dimissionario barone de Coubertin, minato da problemi di salute, al belga Henri de Baillet-Latour. Le conseguenze del cambiamento al vertice si avvertirono ben chiare tre anni dopo, alle Olimpiadi di Amsterdam.

Più spazio alle donne

Innanzitutto crebbe vertiginosamente il numero delle atlete: 277 su un totale di 2883 concorrenti. Vennero organizzate competizioni di atletica leggera e di ginnastica riservate alle donne, che acquisirono almeno in queste discipline pari dignità rispetto agli atleti uomini. A de Coubertin (fedele all'ideale olimpico dell'antica Grecia, nel quale non rientrava la partecipazione femminile) la novità non piacque, ed egli non mancò di sottolinearlo nel messaggio inviato per l'inaugurazione dei Giochi.

In secondo luogo vennero reintegrati alcuni sport di squadra, come l'hockey su prato, poco graditi da de Coubertin perché in contrasto con lo spirito genuinamente individuale dei Giochi Olimpici antichi, suo costante punto di riferimento. In compenso scomparvero definitivamente rugby e polo. I paesi in gara furono 46 (nuovo record); fu riammessa anche la Germania, che schierò la rappresentanza più numerosa dopo quella statunitense.

Un altro aspetto innovativo dei Giochi di Amsterdam fu quello della durata, limitata a 15 giorni, a differenza delle edizioni precedenti, che si erano protratte, in alcuni casi, per l'intera estate. Da allora in poi due settimane avrebbero rappresentato la durata media delle Olimpiadi; ciò avrebbe consentito tra l'altro di contenere le spese. Per la prima volta inoltre giunse dalla Grecia la fiamma olimpica, trasportata a piedi lungo tutta l'Europa.

Ottimi impianti, ma pochi letti

Gli olandesi, che da tempo avevano proposto la propria candidatura per l'organizzazione delle Olimpiadi, costruirono impianti di ottimo livello, a partire dallo stadio (della capienza di 40.000 spettatori), dotato di una pista di 400 m per l'atletica e di una lunga 500 m per il ciclismo. Nei pressi dello stadio sorsero gli altri impianti sportivi, tra i quali una piscina. Si presentarono tuttavia numerosi problemi logistici: non era stato costruito un villaggio olimpico e la città di Amsterdam non disponeva dei posti letto necessari per ospitare tutti gli atleti. Furono trovate soluzioni di fortuna: italiani e statunitensi, per esempio, alloggiarono sulle navi che li avevano condotti sin là ed erano rimaste ancorate in porto.

Amsterdam 1928
Giochi della IX Olimpiade

Le Olimpiadi del 1928 non fecero segnare, dal punto di vista tecnico, risultati eccezionali, probabilmente per colpa del tempo inclemente e delle piste e pedane poco favorevoli; si segnalarono piuttosto per i mutati rapporti di forza tra i paesi partecipanti. La lotta per le medaglie cessò di essere una questione quasi privata tra americani, britannici e finlandesi (soprattutto nell'atletica), pur con la conferma dei campioni già conosciuti: Nurmi, Ritola, Weissmuller.

Nurmi ottenne la vittoria nei 1000, gara mancante al suo formidabile palmares, conquistando così il suo nono oro personale. Amsterdam fu anche teatro della consacrazione di un'altra leggenda dello sport: Johnny Weismuller. Dopo i tre ori nell'Olimpiade del '24, Weismuller vinse nuovamente nei 100 stile libero e nella staffetta. I record e i trionfi dei Giochi gli spalancarono le porte di Hollywood dove si trasformò nel più celebre interprete di Tarzan.

Nuove federazioni si affermano

I giapponesi si misero in grande evidenza ad Amsterdam, ottenendo vittorie e ottimi piazzamenti nel nuoto e nell'atletica. La Germania appena riammessa si impose come seconda forza dei Giochi, alle spalle degli Stati Uniti. Si verificò un generale innalzamento del livello qualitativo medio dei partecipanti; dei 46 paesi presenti ad Amsterdam ben 33 conquistarono almeno una medaglia. Significative a questo proposito le affermazioni del giapponese Mikio Oda nel salto triplo (la prima del suo paese nell'atletica) e quella dell'algerino di passaporto francese El Ouafi nella maratona, la cui lunghezza era stata fissata definitivamente in km 42,195.

Le olimpiadi in rosa

Le donne in atletica furono l'evento più atteso e significativo dei Giochi di Amsterdam. L'onore del primo titolo olimpico femminile di atletica toccò a una studentessa dell'Università di Varsavia, Halina Konopacka, 27 anni, la cui gara, il disco, era la prima del programma delle finali.

La prima finale dei 100 m fu falcidiata dalle false partenze: lo starter olandese sostituì l'esperto britannico Moir e colse per due volte in anticipo la canadese Cook, che pianse disperata per mezz'ora. Toccò poi alla tedesca Leni Schmidt, che reagì duramente, mostrando il pugno allo starter e arrivando a minacciarlo. Alla fine partirono soltanto in quattro, e sfrecciò prima l'americana Robinson, in 12,2", tempo che venne annunciato come record del mondo. Dietro di lei si piazzarono altre due canadesi. La Cook continuò a piangere, ma cinque giorni dopo si consolò: vinse l'oro nella staffetta, proprio davanti agli USA.

Medagliere

Gli USA dominarono il medagliere, conquistando 56 medaglie, di cui 22 d'oro. Al secondo posto si piazzò la ritrovata Germania, che guadagnò 31 medaglie. Parità di allori vinti tra Finlandia e Svezia (25), ma un maggior numero di ori consentì ai finnici di arrivare terzi. Buono il 5° posto ottenuto dall'Italia che riuscì a vincere un totale di 19 medaglie (7 ori, altrettanti bronzi e 5 argenti).

Amsterdam 1928
Giochi della IX Olimpiade

La spedizione italiana riportò in patria un bottino di tutto rispetto: 7 medaglie d'oro, 5 d'argento, 7 di bronzo. Le maggiori soddisfazioni ce le procurò il pugilato, con 3 medaglie d'oro (Orlandi, Tamagnini, Toscani). Gli altri titoli vennero dalla scherma (fioretto e spada a squadre), dal ciclismo (inseguimento a squadre, specialità tradizionalmente dominata dagli italiani) e dal canottaggio (quattro con).

Fra le 18 donne che fecero parte della rappresentativa italiana, vanno certo citate le straordinarie Piccole italiane della Ginnastica Pavese, che conquistò l'argento dietro le mature olandesi nella prova a squadre, composta da corpo libero (13-15 minuti), esercizi agli attrezzi (idem) e salti (9-10 minuti).

Amsterdam 1928
Giochi della IX Olimpiade

amsterdam 1928 Per avere una panoramica completa delle immagini della IX olimpiade vai alla pagina ufficiale del CIO.

Foto

Video
Il finlandese Paavo Nurmi (a destra con il numero 197), vincitore di otto ori olimpici tra il 1920 e il 1928, impegnato nella prova dei 10.000 m ai Giochi di Amsterdam.

Amsterdam 1928
Giochi della IX Olimpiade

Per la prima volta, poi, nel corso della cerimonia d'apertura la rappresentativa greca guidò la passerella che venne poi chiusa dai membri della squadra del paese ospitante.

A dimostrazione di come i Giochi stavano diventando una realtà ormai consolidata che faceva gola alle grandi aziende in cerca di pubblicità, la Coca Cola divenne il primo sponsor olimpico.

Un principe d'oro

Un'altra curiosità dei Giochi di Amsterdam fu l'oro di un principe che sarebbe poi diventato re. Sull'imbarcazione norvegese Norna, classe 6 metri, c'era un famoso costruttore e velista, Johan Anker, già quarto a Londra 1908 e oro nel 1912. Anker aveva 57 anni, fece da guida preziosa al venticinquenne principe ereditario, Olav, portandolo alla conquista del primo posto. Nel 1957 Olav diventò re, come Olav V. Il figlio Harald fu poi tre volte velista ai Giochi.

Amsterdam 1928
Giochi della IX Olimpiade