Nell'estate del 1944, l'azione sempre più intensa delle formazioni partigiane liberò dall'occupazione nazifascista un vasto territorio in Carnia e in Friuli. A metà agosto si costituì la “Zona Libera”, che comprendeva una quarantina di comuni, con una popolazione di circa 90.000 abitanti.
Subito dopo la vittoria militare, i dirigenti della Resistenza avviarono una vera e propria rinascita democratica del territorio. Il primo obiettivo fu quello di costituire nuovi e legittimi organi democratici di governo locale – i sindaci, le giunte e i consigli comunali – con il compito di svolgere la normale attività amministrativa. La popolazione ebbe così la possibilità di scegliere i propri rappresentanti attraverso libere elezioni: le prime in Italia dopo vent'anni di regime fascista.
Il materiale documentario che ti presentiamo in questa sezione del laboratorio è costituito da testimonianze filmate, documenti ufficiali del movimento partigiano, leggi fasciste e frammenti dell'attuale Costituzione repubblicana. Attraverso l'analisi e il confronto di questi documenti potrai scoprire le caratteristiche più significative dell'esperienza di governo democratico avviata dal movimento partigiano nella Zona Libera di Carnia, tra l'estate e l'autunno del 1944. |
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L'interrogazione dei documentiRisolvere i problemi con il libero confronto delle idee
Le leggi fascistissime: fedeltà al regime e governo dall'alto
Si organizzano le elezioni comunali
Grande partecipazione popolare alle elezioni
Il Comitato di Liberazione Nazionale e i valori della democrazia
Le funzioni degli organismi di governo locale
La Costituzione della Repubblica italiana
L'interpretazione dei documentiLa scrittura finale›
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