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L’alimentazione e la vita materiale
Il 10 giugno 1940 l’Italia entrò nel secondo conflitto mondiale dichiarando guerra alla Francia e all’Inghilterra. Nei mesi successivi la popolazione si trovò di fronte al razionamento dei generi alimentari; a causa dell’economia di guerra, infatti, la distribuzione e la vendita dei generi di prima necessità venne regolata dallo Stato, che organizzava la raccolta dei prodotti e la loro ridistribuzione in ogni Comune. Per acquistare i generi razionati occorreva avere la tessera annonaria da cui gli esercenti tagliavano i bollini giornalieri: chi non acquistava il pane il giorno fissato perdeva il diritto alla razione. Il problema dell’approvvigionamento del cibo diventò, negli anni di guerra, sempre più grave, tanto che prosperò un mercato illegale e clandestino di prodotti resi irreperibili dal razionamento (“mercato nero”).
La situazione alimentare fu particolarmente drammatica in Carnia dal momento in cui, nell'estate del 1944, si creò la Zona Libera e vennero bloccati tutti gli scambi con la zona occupata dai nazifascisti.
In questa sezione del laboratorio, attraverso l’ascolto di testimonianze filmate e l’analisi di documenti ufficiali, avrai modo di capire come i Comitati di Liberazione Nazionale e gli amministratori dei Comuni della Carnia tentarono di affrontare e risolvere il problema dell’approvvigionamento dei generi alimentari, tra l’estate del 1944 e l’inverno del 1944-45.
  L'interrogazione dei documentiScambio di viveri tra montagna e pianura Come sopravvivere durante un assedio Il razionamento durante il fascismo Il commercio del burro e del formaggio Vendere e comprare al mercato nero 1 - Venire a patti con il nemico per non morire di fame? 2 - Venire a patti con il nemico per non morire di fame? 3 - Venire a patti con il nemico per non morire di fame?
L'interpretazione dei documentiLa scrittura finale› L’alimentazione e la vita materiale.pdf
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