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"EDUCATE A NON ISTRUIRSI": L’EDUCAZIONE DELLE RAGAZZE FRA SEI E SETTECENTO




Fanciulla col volano
Galleria degli Uffizi, Firenze.
Jean-Baptiste-Simeon Chardin
1740

Chardin, in questo capolavoro della pittura francese del Settecento, ci mostra una bambina in piedi, appoggiata a una sedia, in un atteggiamento alquanto naturale ma ai suoi tempi raffigurato di rado. Invece di sorridere e cercare l’attenzione dell’osservatore guardandolo negli occhi, la bimba fissa seria un punto fuori dal quadro. Sta pensando. La racchetta e il volano che stringe suggeriscono il filo dei suoi pensieri: far volare per aria la pallina piumata, riacchiapparla al volo e respingerla di nuovo in alto! Che gioia, che piacere sarebbe. Ma una bambina bene educata non deve correre. Non può saltare. Glielo ricordano l’abito di stoffa rigida, gli scomodi panier sotto la gonna, il busto che le modella il torace, la cuffietta accomodata sui riccioli incipriati, ma soprattutto le forbici da ricamo e il puntaspilli che pendono sul grembiule, allacciati al nastro di seta blu annodato al gomito e che ondeggiano pericolosamente ad ogni suo movimento.

Ma in cosa consisteva questa "buona educazione"? E che tipo di istruzione ricevevano le fanciulle in Europa fra Sei e Settecento?

Bibliografia
© 2013 De Agostini Scuola