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Torna indietro... GLI ACCESSORI PER IL CUCITO E IL RICAMO


Manifattura inglese, Outillage da cucito e ricamo in
metallo sbalzato e dorato con forbici, ditali, aghi e spilli nei
loro astucci (1730-1735), Victoria and Albert Museum, Londra



Per secoli si è ritenuto che le attività più adatte alle donne fossero il ricamo e il cucito, essenziali per diventare brave padrone di casa. Le ragazze povere dovevano imparare a lavorare con ago e filo per necessità, per poter accedere a un mestiere che offrisse loro un guadagno onesto utile a mantenere la famiglia; le ragazze ricche per poter giudicare il lavoro delle domestiche e occupare le loro mani, altrimenti oziose.
Schiere di educatori e governanti sostenevano che il lavoro manuale femminile era da preferirsi alla lettura, che pure abituava alla quiete e al silenzio, perché diversamente da questa fungeva da freno alle "inutili divagazioni della mente". In sostanza madri e insegnanti incoraggiavano le ragazze a praticare qualsiasi attività che prevedesse l’uso dell’ago e del filo in ogni possibile variante: ricamo, merletto, piccolo punto, cucito, rammendo…
Per avere sempre a portata di mano l’occorrente, le donne usavano appendere gli arnesi da ricamo a un nastro legato in vita o al gomito; fissati agli abiti delle bambine, questi accessori mostravano la precoce vocazione domestica delle piccole di casa.
Le forbicine per tagliare il filo, l’agoraio e la custodia degli spilli necessari per tenere ferma la stoffa furono prodotti anche in versione "gioiello" per le dame dell’alta società. Splendidamente decorati con smalti e filigrane, questi preziosi outillage venivano riuniti all’estremità di una lunga catena d’oro che cingeva la vita delle dame (châtelaine) e ricadeva lungo il fianco. La curiosa foggia di questo monile s’ispirava – come indica il termine francese – all’usanza delle castellane medievali di custodire appese alla cintura tutte le chiavi di casa, simbolo del loro potere all’interno del maniero.



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