Traslazione Cominciamo con l’operazione di spostare la figura lungo una direzione, come se scorresse su binari paralleli.
Quindi, fissato un punto del piano o dello spazio, il vettore è un segmento che ci indica di quanto, in che direzione e in che verso ci dobbiamo spostare, mediante la sua ampiezza, la retta a cui appartiene e l’ordine su di essa stabilito. Possiamo perciò dire che un vettore è individuato dalla sua ampiezza, dalla sua direzione e dal suo verso. Spesso nel linguaggio comune si parla di distanza in linea d’aria. Per esempio se dobbiamo spostarci da casa nostra al centro della città, diciamo che in linea d’aria questo è un percorso per esempio di 1 chilometro. Ciò significa che, se consideriamo il percorso più corto possibile, appunto quello che si effettuerebbe volando senza ostacoli di alcuna natura, dovremmo percorrere Km 1. In realtà nel nostro percorso siamo vincolati a seguire le strade tracciate, se andiamo con un mezzo siamo anche limitati dai divieti di circolazione e così via. Se però consideriamo il segmento orientato da casa (punto di partenza) al centro (punto di arrivo) e lungo 1 chilometro otteniamo il vettore che rappresenta il percorso minimo, anche se solo teorico. Anche se potrebbe sembrare ovvio è importante definire
anche il concetto seguente.
In effetti lo stare fermi è un tipo molto particolare di movimento, appunto il movimento nullo. Ce ne rendiamo meglio conto dall’osservazione fisica di un corpo in movimento. Anche se il corpo rimane fermo, da un punto di vista fisico qualcosa sta variando: il tempo. Passiamo adesso a definire la prima isometria che vogliamo trattare.
Il famoso screen saver Testo scorrevole è un classico esempio di traslazione. Enunciamo il seguente risultato abbastanza intuitivo.
Una volta
che siamo passati da un punto a un altro ci potrebbe interessare fare il
contrario,
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