Documenti ufficiali del Comitato di Liberazione Nazionale della Zona Libera della Carnia I documenti che trovi in questa sezione sono atti ufficiali, riguardanti la scuola, del governo provvisorio del C.L.N. della Zona Libera.
L'attività del governo provvisorio era legata a esigenze concrete della popolazione e alla risoluzione di problemi quotidiani, che richiedevano una risposta immediata: per esempio, organizzare l'approvvigionamento dei generi alimentari e garantirne l'equa distribuzione; regolare i prezzi dei generi di prima necessità; riorganizzare la polizia e l'amministrazione della giustizia.
Così fu per la scuola. Costituitosi alla fine del settembre 1944, e cioè in prossimità dell'inizio dell'anno scolastico (a ottobre), il governo provvisorio della Zona Libera dovette affrontare in tempi strettissimi, già dalla sua prima seduta, un duplice problema: riformare il sistema di istruzione fascista e, nello stesso tempo, garantire la riapertura delle scuole. Leggendo e interrogando i documenti, scoprirai in che modo il governo provvisorio affrontò e cercò di risolvere il problema della scuola.Documenti ufficiali
Viene deciso che ogni partito presiederà a turno.
Su proposta del rappresentante del P.C.1 viene data la presidenza per questa prima seduta al rappresentante del Partito Liberale Democratico, Tita2.
Dopo il saluto del rappresentante della Div.[isione] Garibaldi, al quale fa seguito quello della Osoppo, rivolto agli intervenuti, si passa alle discussioni sugli argomenti all'ordine del giorno.
[Vengono affrontate numerose questioni: dal funzionamento del C.L.N. nella Zona Libera alla questione delle tasse; dal ruolo delle Forze armate al funzionamento delle Giunte Comunali; esauriti questi e altri argomenti, si discute della scuola]
6°- Problema scolastico.
Dopo discussione si decide di formare una commissione composta di tre membri, designati rispettivamente dal P.D.C.3, dal P.S.4 e dal P.C. […] con lo stesso compito di quello assegnato alla commissione Sforza5 nell'Italia Libera.
[…]
E' approvato all'unanimità il criterio di nominare un Ispettore all'Istruzione6, col compito di riorganizzare e dirigere l'andamento scolastico, impartire direttive, fissare la data di riapertura [delle scuole] nei singoli Comuni, procedere alla revisione politica del Corpo Insegnante e dei libri di testo che si trovano. In proposito si accetta la proposta fatta dal fronte della gioventù e che è allegata alla presente.
[…]
Viene deliberata la nomina dei seguenti membri che costituiranno la Commissione Sforza:
dal Partito Comunista viene designato Alfonso;
dal Partito Democristiano: Tonello Vincenzo (Luigi) detto Carote, di Forni di Sotto;
dal Partito Socialista: Pavoni (Gelo), decoratore, di Forni di Sopra, residente in Ampezzo.
L'ispettore all'Istruzione viene nominato nella persona di Bruto.
Il Comitato di Liberazione Nazionale Zona Libera
Il Segretario
1
P.C.: Partito Comunista.
2
Tita: è il “nome di battaglia” di Umberto Passudetti, così come gli altri citati nel testo: Bruto-Manlio Gardi, Alfonso-Amodio De Stalis, Luigi, Gelo. I partigiani, per ovvi motivi di sicurezza e per salvaguardare i propri familiari da eventuali rappresaglie, evitavano di utilizzare in pubblico i loro veri nomi.
3
P.D.C.: Partito della Democrazia Cristiana.
4
P.S.: Partito Socialista.
5
commissione Sforza: la commissione prendeva il nome dall'uomo politico che la presiedeva, il repubblicano Carlo Sforza. Essa venne istituita nel 1944, nell'Italia liberata, con il compito di allontanare dalla pubblica amministrazione tutti i dipendenti che avevano avuto un ruolo attivo nel partito fascista e che, grazie al favore del partito, avevano conseguito promozioni o avanzamenti di carriera. Dovevano essere “epurati” – cioè rimossi dalle proprie funzioni – anche coloro che, dopo l'8 settembre, erano rimasti fedeli al governo della Repubblica Sociale Italiana. Gli insegnanti e i dirigenti scolastici, al pari degli altri dipendenti della pubblica amministrazione, vennero sottoposti all'epurazione.
6
Ispettore all’Istruzione: l'Ispettore, nell'organizzazione del Governo della Repubblica partigiana, corrispondeva come funzioni a un attuale ministro.