• 1922 Parco Nazionale del Gran Paradiso. Il re Vittorio Emanuele III donò allo Stato italiano 2100 ettari di una sua riserva di caccia per istituire il parco con l’obiettivo di preservare flora e fauna, vietando la caccia, la pesca e anche il pascolo.
  • 1923 Parco Nazionale d’Abruzzo. Alle funzioni di tutela della flora e della fauna si aggiungono quelle ricreative e turistiche.
  • 1934 Parco Nazionale del Circeo. Nato per tutelare gli ultimi resti delle paludi pontine bonificate in quegli anni.
  • 1935 Parco Nazionale dello Stelvio. Istituito con finalità di svago e ricreazione per i primi flussi turistici nazionali.

Questi quattro parchi rimarranno per oltre trent’anni le uniche aree protette del nostro Paese.

Solo nel 1987 fu istituito il Ministero dell’Ambiente e nel 1991 fu approvata la legge 394/91 sulle aree protette.

L’Italia è il Paese europeo con la maggiore varietà di specie viventi, animali e vegetali, molte delle quali endemiche. Questa ricchezza dipende in gran parte dall’estensione in latitudine del territorio all’origine di un’eccezionale varietà climatico-ambientale.

Il record di biodiversità risente però di uno stato di conservazione spesso inadeguato e una specie su due è a rischio: dall’orso bruno marsicano al pipistrello, dal quadrifoglio acquatico al cardo del Gennargentu.

Circa il 16% del territorio italiano è protetto all’interno di parchi e riserve naturali. A oggi le aree protette comprendono:

  • 24 parchi nazionali;
  • 30 aree marine protette;
  • 147 riserve statali e 418 riserve regionali;
  • 152 parchi regionali;
  • altre 576 aree sottoposte a tutela.

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