Home | Problema dei buoi | Paradosso di Zenone | Conigli Fibonacci | Asino e mulo

La perpetua corsa di Achille e della tartaruga

Zenone

 

http://www.filosofico.net/zenone03.jpg

 

Il paradosso, per definizione, è una proposizione formulata in apparente contraddizione con l’esperienza comune o con i principi elementari della logica, ma che all’esame critico si dimostra valida.
Come impostazione di ragionamento, il paradosso è stato molto spesso utilizzato, fin dai tempi antichi, per dimostrare tesi apparentemente assurde che richiedevano una spiegazione più complessa di un normale procedimento logico.
Zenone, filosofo del V secolo a. C., e fervido sostenitore della teoria “monista di un tutto immobile, enunciò il noto paradosso di Achille e la tartaruga: ”Il velocissimo Achille ed una tartaruga si sfidano ad una gara di corsa. Achille non raggiungerà mai la tartaruga, se questa ha un vantaggio, pur minimo, su di lui”.
Aristotele descrive così il paradosso: “il più lento (la tartaruga) non sarà raggiunto dal più veloce (Achille) perché l’inseguitore dovrà passare per il luogo che l’inseguito ha appena abbandonato”.
Secoli dopo, Borges riprese il paradosso, vivacizzandolo: ”Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre 10 volte più veloce della tartaruga, per cui, per rendere la contesa meno impari, le concede 10 metri di vantaggio. Mentre Achille percorre quei dieci metri, la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro, e così via all’infinito; pertanto Achille può correre sempre senza mai raggiungere la tartaruga”.
Secondo la tesi, Achille impiegherebbe un tempo infinito per percorrere gli infiniti spazi che lo separano dalla tartaruga, man mano che quest’ultima procede dalla sua posizione di partenza, pertanto i sensi sono ingannevoli e il movimento dei corpi è impossibile.
 

Soluzione classica

La soluzione più comune di questo paradosso analizza la somma degli infiniti spazi percorsi da Achille. Supponendo, infatti, che Achille abbia concesso alla tartaruga un vantaggio pari a d e che proceda ad una velocità s volte maggiore rispetto alla tartaruga, quest’ultima, mentre Achille percorre il primo tratto d si troverà avvantaggiata di un tratto pari a , ma quando Achille avrà percorso questo tratto, la tartaruga si troverà avvantaggiata di un tratto pari a . Pertanto considerando i primi n spazi percorsi da Achille, essi saranno pari a: e costituiscono una progressione geometrica avente per primo termine d e ragione  

essendo s>1 e q < 1, la somma dei suoi infiniti termini converge e     

   Video Achille e la tartaruga 

Osservazioni

  • Zenone si può considerare un critico della matematica pitagorica e uno scopritore delle difficoltà alle quali va incontro il tentativo di introdurre il concetto di infinito;
  • Zenone, nella dimostrazione della”gara tra Achille e la tartaruga”, non rispondente alla realtà,(Achille raggiungerebbe ben presto la tartaruga), utilizza il modello matematico di divisibilità infinita dello spazio, per cui il paradosso deriva dal fatto che egli utilizza un modello discreto, a stati successivi, per un fenomeno che si svolge nella continuità del tempo: il moto dei corpi;
  • l’utilizzo di un modello matematico inadatto a risolvere un determinato problema può portare a delle soluzioni che contrastano con la realtà dei fatti;
  • storicamente il problema del moto di un corpo è stato all’attenzione di molti studiosi, ma soltanto grazie al calcolo infinitesimale, alla cui invenzione furono determinanti i contributi di Newton e di Leibiniz, che si costruirono modelli matematici in grado di descrivere quantitativamente l’evoluzione dei fenomeni nel tempo.

Soluzione quantistica

La meccanica quantistica è basata sul principio di indeterminazione di Heisemberg: tanto più precisa è la misura di una grandezza, tanto meno lo sarà la misura della grandezza complementare.
Secondo tale concezione la distanza tra Achille e la tartaruga, inizialmente di 10 metri, diminuisce rapidamente fino ad annullarsi, pertanto non ha senso considerare l’intervallo temporale che corrisponde a questa distanza: l’inseguitore ha raggiunto il suo obiettivo.
In definitiva anche se Achille raggiunge la tartaruga, questo non smentisce completamente Zenone, il quale voleva dimostrare che il movimento non esisteva.


Home | Su