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Le fonti letterarie |
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Due sono le fonti storiografiche per il conflitto tra Longobardi, papato e Franchi. Per la storia dei Longobardi è fondamentale l’Historia Langobardorum di Paolo Diacono.
Paolo di Warnefrido, detto Paolo Diacono, nacque a Cividale del Friuli poco dopo il 720 da una famiglia longobarda. Studiò a Pavia alla scuola del grammatico Flaviano e fu alla corte dei re longobardi Rachi, Astolfo e Desiderio; fu storico, poeta e scrittore religioso. Divenuto famoso per le sue qualità e per la sua cultura (conosceva anche un po' di greco), fu nominato precettore di Adelperga, figlia di Desiderio, che aveva sposato il duca di Benevento Arichi.
Dopo la caduta del regno longobardo, anche per l'amarezza causatagli da questo avvenimento, Paolo entrò nel monastero di Montecassino.
Carlo Magno però, tornato in Italia nel 781, lo invitò a recarsi in Francia, per collaborare alla realizzazione della sua politica culturale. Paolo lavorò con Alcuino di York e dopo quattro anni ritornò in Italia e si ritirò nell’Abbazia di Montecassino. Qui compose il suo capolavoro, l’Historia Langobardorum e poi morì negli ultimi anni delI'VIII secolo.
L’Historia Langobardorum consta di 6 libri e narra la storia di questo popolo dalle origini fino al 744, cioè fino al regno di Liutprando, quando i Longobardi raggiunsero l'apice della loro potenza. |
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La lingua e la scrittura dei Longobardi |
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Non abbiamo conoscenze dirette della lingua longobarda, poiché non ci è giunto nessun testo scritto. A quei tempi, i pochi che sapevano scrivere si esprimevano in latino. L'unica lingua germanica antica che ci sia sufficientemente nota è il gotico. Per quanto riguarda il longobardo, dobbiamo accontentarci dell'onomastica (per esempio: Alighieri, Gualtiero, Guglielmo ecc.), della toponomastica e di alcuni termini inseriti all'interno di un contesto latino: come guidrigildo, faida ecc.
L'influenza delle lingue germaniche sulle moderne lingue romanze, e quindi del longobardo sull'italiano, è stata così forte da introdurvi non solo numerosi vocaboli, ma anche delle regole grammaticali; pensiamo per esempio all'uso degli infiniti preceduti da preposizione (comincio a parlare, finisco di mangiare), uso che è sconosciuto al latino, e che è tipico delle lingue germaniche (inglese to + inf, tedesco zu + inf.).
La vita nelle campagne ai tempi dei Longobardi
L’occupazione longobarda
Paolo Diacono e la storia dei Longobardi
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Le fonti per lo studio della storia del monachesimo occidentale |
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Deserto e città: il deserto plasma il mondo
Il monastero in Occidente: una città santa
Le proprietà del monastero
La Regola di San Benedetto: obbedienza e umiltà
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