Nei primi decenni dopo l’Unità d’Italia (1861), gli emigranti sono soprattutto giovani maschi: le donne e i bambini seguono in un secondo tempo, se gli uomini decidono di fermarsi per sempre in America. Dal XX secolo invece emigrano sempre più famiglie intere.

Tra gli emigranti vi sono artigiani, muratori e operai, ma soprattutto contadini. Molti sono emigranti stagionali: chiamati “rondinelle”, partono in inverno per andare in Argentina e in Brasile dove vengono assunti per la raccolta del caffè e per la mietitura. Poi tornano in Italia per lavorare in estate nei campi.

A parte qualche zona in Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana e nell’area di Napoli, il panorama economico dell’Italia è quello di un Paese poco sviluppato, dove la maggior parte degli abitanti è composta da contadini poveri e analfabeti e dove la mortalità infantile raggiunge il 20% (oggi è circa lo 0,3%).

Nelle campagne, le condizioni di vita sono in genere molto cattive, perché in gran parte dell’Italia i terreni da coltivare “fertili” sono scarsi, le tecniche sono poco produttive, i rapporti di lavoro sono ingiusti, soprattutto dove prevalgono il latifondo e la mezzadria.

Le politiche dei governi cercano di favorire lo sviluppo delle prime industrie, anche a costo di penalizzare l’agricoltura. Inoltre, per salvare il bilancio dello Stato vengono messe nuove tasse, come quella sul macinato (in pratica, sul pane), che colpiscono le fasce più povere della popolazione.

A milioni di contadini, ridotti alla fame, spesso non rimane che emigrare.

In gran parte gli emigranti provengono dalle regioni allora più povere e arretrate:

  • il Triveneto;
  • la Sicilia;
  • la Calabria;
  • la Campania.

In questa tabella puoi scoprire da dove sono partiti gli emigranti e come sono variati i flussi nel tempo.

Gli emigranti settentrionali partono soprattutto da Genova (o da altri porti all’estero, come Le Havre o Glasgow nel Regno Unito); quelli meridionali soprattutto da Napoli e Palermo.

I Paesi di destinazione dipendono spesso dalla regione di partenza:

  • chi parte dalle regioni settentrionali va in particolare verso l’America latina: i veneti soprattutto in Brasile (porto di Santos), i piemontesi e i liguri in Argentina (porto di Buenos Aires), Uruguay e Paraguay (porto di Montevideo);
  • gli emigranti che partono dal centro Italia si dividono tra Nord e Sudamerica;
  • la stragrande maggioranza di chi parte dal sud va negli Stati Uniti (porto di New York).

In questa tabella puoi scoprire dove si sono diretti gli emigranti e come sono variati i flussi nel tempo.

 
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