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Alle prime comunità cristiane, sorte in Palestina in seguito alla predicazione di Gesù e degli
apostoli, si aggiunsero quelle scaturite dall’apostolato di Paolo di Tarso, che predicò nelle isole
dell’Egeo, in Asia Minore, in Grecia, in Italia e forse nella penisola iberica. Alla fine del I secolo
comunità cristiane erano presenti in tutto il bacino mediterraneo, in modo particolare nelle
città. I centri di insediamento più importanti erano Antiochia, Alessandria d’Egitto, Corinto,
Efeso e Roma. Alla fine del IV secolo il Cristianesimo, divenuto ormai religione ufficiale dell’Impero,
era diffuso in tutte le province, anche se le religioni tradizionali avevano ancora numerosi
seguaci.
Quando raggiunse la sua
massima espansione l’Impero
romano divenne un
sistema politico molto
complesso e difficilmente
controllabile. Per cercare
di dominare un territorio
così vasto gli
imperatori attuarono varie
riforme istituzionali.
Diocleziano fondò la tetrarchia;
dopo la morte di
Costantino l’Impero fu
diviso in tre prefetture e
infine con Teodosio furono
istituiti l’Impero romano
d’Occidente e l’Impero
romano d’Oriente.
Ma tutti i tentativi di dominare
questo enorme
territorio fallirono. A
oriente la pressione degli
Unni spingeva le tribù
germaniche verso occidente
e il confine orientale
dell’Impero divenne
sempre più permeabile.
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