|
|
 |
 |
 |
 |
 |
 |
 |
per scaricare tutti i documenti |
 |
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
 |
Le fonti per lo studio della storia di Cretesi e Micenei |
|
Le fonti utili alla ricostruzione della storia dei Micenei e dei Cretesi sono sostanzialmente di tre tipi:
Fonti archeologiche.
Gli scavi in tutta la zona micenea hanno portato alla luce resti imponenti delle principali città-stato, oltre a corredi funerari, ornamenti, oggetti e utensili di uso comune. Per la storia di Creta la fonte archeologica fondamentale è costituita dalle imponenti rovine dei palazzi reali, vere e proprie cittadelle autosufficienti e quindi ricche di testimonianze di ogni genere.
Le tavolette in lineare B.
Già nel 1939 gli scavi a Pilo avevano messo in luce centinaia di tavolette d’argilla e a Cnosso ne sono state trovate circa 4000. Altre centinaia sono state rinvenute in vari palazzi micenei e cretesi. Queste tavolette costituivano senza dubbio l’archivio dei palazzi reali e, dopo la decifrazione del lineare B, ci hanno fornito una miriade di informazioni sull’amministrazione dei beni della città, sul lavoro, sulla struttura politico-sociale delle comunità e sugli aspetti della vita di tutti i giorni dei Micenei, ma anche dei Cretesi. Purtroppo non si è riusciti ancora a decifrare completamente le tavolette in lineare A, tavolette che sicuramente contengono notizie interessanti sulla civiltà cretese.
La tradizione letteraria.
La fonte letteraria fondamentale per la storia dei Micenei è senza dubbio Omero (ammesso che sia mai esistito un poeta con questo nome) e le sue opere, in particolare l’Iliade. Questo poema è una fonte inesauribile di notizie di tipo geografico, militare, politico e sociale. Anche i Cretesi sono continuamente nominati, sia da Omero che da altri autori ma la loro fama era pessima e quindi le notizie appaiono viziate da un’evidente animosità.
I palazzi cretesi e micenei e le loro differenze strutturali |
 |
 |
Le fonti letterarie |
|
La monarchia micenea
Lo scontro tra Achille e Agamennone come segno della debolezza del Wanax
L’assemblea del popolo miceneo |
 |
 |
Le fonti per la studio del “medioevo” ellenico |
|
Le fonti più importanti per conoscere le caratteristiche di questo periodo non sono archeologiche, dal momento che per quattro secoli non si produsse nulla di significativo nell’arte e nell’architettura. Anche la scrittura era scomparsa e vigeva solo la tradizione orale. Ecco allora che le fonti più importanti sono di carattere letterario e si incarnano in due poeti, completamente diversi tra di loro per ispirazione e visione della vita. Questi poeti sono Omero ed Esiodo.
Per quanto riguarda Omero, non possiamo neppure dire se sia veramente vissuto, dal momento che esistono prove del tutto contraddittorie sulla sua esistenza. Dovrebbe essere originario dell’Asia Minore, visto il dialetto che usa, e l’epoca più probabile della sua vita dovrebbe essere l’VIII secolo a.C.
A lui vengono attribuiti due grandi capolavori, l’Iliade e l’Odissea, oltre che altri poemi minori.
L’Iliade è la narrazione epica della parte finale della guerra di Troia, mentre l’Odissea racconta il tormentato ritorno a casa di Odisseo (l’Ulisse romano) e la sua vendetta contro i principi che avevano insidiato la sua bella moglie Penelope.
Il mondo cantato da Omero è quello degli eroi micenei, è una società aristocratica che ai suoi tempi ormai non esisteva più.
|
 |
 |
Le fonti per lo studio della religione della Grecia primitiva |
|
Le fonti che ci permettono di ricostruire le caratteristiche della religione greca del periodo arcaico sono sostanzialmente di tre tipi: le opere storico-letterarie, le iscrizioni e i reperti archeologici.
Dalle opere letterarie esce spesso un'immagine della religione greca piuttosto confusa e quasi mai rispondente alla realtà. Per i Greci, infatti, non sono mai esistiti dogmi da rispettare e l'autonomia delle città-stato ha prodotto continue leggende sempre diverse tra di loro e legate a specifiche situazioni locali. Per questi motivi ogni autore si è sempre sentito autorizzato a dare versioni personali dei miti religiosi e anche delle caratteristiche delle singole divinità.
Molto più interessante è, invece, lo studio delle descrizioni dei riti, che ci presentano direttamente il comportamento religioso dei Greci.
Su questo piano le fonti sono numerose. Innanzitutto Omero: l'Iliade e nell'Odissea contengono numerose e precise descrizioni di preghiere e di sacrifici. Tra gli storici citiamo soprattutto Erodoto di Alicarnasso del V secolo a.C. (Le Istorie) e Plutarco del II secolo d.C. (Le vite parallele e Opere Morali). Le loro opere abbondano di citazioni sulla religione greca che da loro fu sempre considerata una componente fondamentale della civiltà. La fonte letteraria fondamentale, però, per la ricostruzione dei caratteri della religione greca arcaica è senz'altro Pausania, vissuto nel II secolo d.C., che scrisse un'opera dal titolo Periegèsis (Giro della Grecia).
Pausania fu un instancabile viaggiatore e riporta con minuziosa precisione anche riti locali che senza di lui sarebbero rimasti sempre sconosciuti. La sua opera è una miniera inesauribile di informazioni che riguardano non solo i riti ma anche i templi che oggi non esistono più.
Le iscrizioni che riguardano la religione sono numerosissime: abbiamo trovato leggi sacre, preghiere, dediche agli dei, responsi di oracoli, calendari di riti e altro. Sono iscrizioni pubbliche e private che danno un'informazione diretta su tradizioni e riti e per questo sono estremamente importanti.
I reperti archeologici più importanti sono senz’altro i templi, ma significativa è anche la statuaria e la ceramica.
L’organizzazione politica oligarchica sei secoli bui
Il diritto omerico
La vendetta per onore
La figura e l’opera di Esiodo, il poeta del quotidiano soffrire
L’Aldilà
Alcune figure tipiche del “medioevo” ellenico
|
 |
|
|
|
 |
© 2010 DeAgostini Scuola S.p.A. - Novara |
|
|
|