Detto "il Moro"per via del colore scuro dei suoi capelli, Ludovico Sforza nacque a Vigevano nel 1452 da Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Quartogenito, si rivelò intraprendente e ambizioso tanto da riuscire a conquistare la signoria milanese usurpando i diritti del legittimo erede Gian Galeazzo, di cui era reggente.
Divenuto duca di Milano nel 1494 alla morte del nipote Gian Galeazzo, appoggiò prima l'impresa italiana di Carlo VIII (1494), per poi allearsi con Venezia e la lega antifrancese. Sconfitto, fu costretto a ritirarsi. Cacciato da Milano, riparò in Germania presso l'imperatore Massimiliano d'Austria cercando poi di rientrare a Milano con l'aiuto di un esercito di mercenari. Questi ultimi, che in un primo momento combatterono per lui contro i francesi, lo tradirono consegnandolo al nemico. Fu imprigionato nel castello di Loches dove morì nel 1508.
Educato ai valori della cultura umanistica come la moglie Beatrice d'Este, duchessa di Urbino, protesse artisti e letterati. Presso la sua corte soggiornarono Leonardo da Vinci e il Bramante che lavorarono al complesso di Santa Maria delle Grazie. A Milano, durante la reggenza di Ludovico, vennero realizzati canali e fortificazioni. Anche la produzione agricola, al tempo del suo ducato, ebbe un periodo d'oro: venne introdotta la coltivazione del riso e fu incentivata quella del gelso, fondamentale per l'industria della seta.
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Maestro della Pala Sforzesca, Pala Sforzesca (part. della Pala con il ritratto di Ludovico il Moro), 1494, Pinacoteca di Brera, Milano.
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Leonardo da Vinci ritrasse un'amante di Ludovico, Cecilia Gallerani, nel dipinto La dama con l'ermellino (Cracovia, Museo Czartoryskich).
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