
Legatura di un incunabolo (letteralmente, "libro nella culla"), cioè di uno dei primi libri a stampa (Gregorius papa, Epistola ad Leandru[m] episcopum in libros moralium,Venezia,1494).
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Fino all'invenzione di Gutemberg, che rese possibile la realizzazione di un gran numero di libri identici ad un costo infinitamente minore di quello dei manoscritti su pergamena, la maggior parte degli scolari non possedeva libri di testo. Anche in seguito alla diffusione della stampa su carta, per far pratica di lettura i ragazzi utilizzavano i pochi libri che circolavano nelle case, per lo più testi religiosi o trattatelli morali come il Fior di Virtù, le Vite dei Santi, il Fioretto della Bibbia o le favole di Esopo nella versione moralizzata.
Anche gli studenti universitari non se la passavano meglio, perché il prezzo proibitivo dei codici li costringeva a copiare - o a far copiare - i testi che dovevano imparare a memoria. Data l'impossibilità per i laici di accedere alle biblioteche monastiche, i pochi esemplari a disposizione degli allievi erano quelli forniti direttamente dagli insegnanti o dai "cartolai", che li affittavano con profitto. Spesso i testi fondamentali non erano nemmeno rilegati perché i fascicoli venivano affidati a turno agli studenti per la copia.
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