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Torna indietro... LE DONNE STUDIOSE


William Nutter, Portrait of Margaret Bryan with her
daughters (1797), National Portrait Gallery, London.
Quest’acquaforte, che raffigura la scienziata con le due figlie gemelle circondata da una collezione di strumenti astronomici,
fu usata per ornare il frontespizio del suo Compendio di Astronomia. Scritto come libro di testo per le sue allieve, fu utilizzato anche nelle scuole maschili…



Forse perché per secoli l’unica possibilità avuta dalle donne di accedere all’istruzione è stata quella di rinchiudersi nei conventi, le studiose erano soprattutto scrittrici o poetesse ma molto raramente scienziate, perché prive di quella preparazione di base senza la quale è impossibile progredire in ogni forma di sapere strutturato. La mancata conoscenza del latino - unica lingua accettata dagli uomini di scienza per la letteratura scientifica - poteva pregiudicare l’intera carriera di una studiosa.
Tuttavia, alla fine del XVIII secolo le donne poterono finalmente mettere in luce il loro sapere e la loro intelligenza senza essere necessariamente tacciate di essere "ridicole" o "saccenti". Molte giovani che avevano potuto godere di una formazione culturale di alto livello nel Secolo dei Lumi riuscirono, infatti, a emergere anche in ambienti da sempre appannaggio degli uomini. Signore esperte in matematica, fisica, anatomia o filosofia suscitarono l’interesse e la curiosità di coloro che, durante il Gran Tour - un viaggio di mesi o addirittura anni durante il quale i giovani aristocratici approfondivano le loro conoscenze in ambito politico, artistico e culturale - attraversavano Francia, Germania e Italia entrando in contatto con gli ambienti culturali più vivi di questi paesi. Da sempre impedite a frequentare l’Università e ad accedere a studi superiori (gli inglesi amano ricordare che fino al 1945 l’unica "donna" ammessa alla Royal Society era uno scheletro conservato nel laboratorio di anatomia!), finalmente le donne poterono dedicarsi appassionatamente agli studi e alle ricerche, guadagnandosi anche il rispetto e la stima dei colleghi maschi, anche se non sempre poterono partecipare a seminari e convegni…
Margaret Bryan, nata in Inghilterra intorno al 1740, divenne una eccellente e rinomata fisica e astronoma. Pur sposata e con due figlie riuscì a mantenere la sua indipendenza intellettuale, continuando i suoi studi e formando allieve in una scuola femminile da lei condotta. I metodi da lei adottati furono molto apprezzati anche dai genitori delle scolare, che la spinsero a pubblicare in un volume le sue lezioni di scienze. Il Compendium System of Astronomy ebbe un immediato successo editoriale, nonostante all’epoca i testi di studio fossero costosi; Charles Hutton, uno dei più grandi matematici del periodo, ne consigliò la lettura e l’adozione nelle scuole, anche nelle scuole maschili. Per molto tempo ancora, in Hyde Park, si continuarono a tenere seminari di astronomia e fisica col suo nome, a dimostrazione del suo grande contributo alle scienze.
In Italia, Maria Gaetana Agnesi, bambina prodigio educata con i migliori istitutori privati e con la lettura di autori classici, testi di filosofia e di fisica, fu un’insigne filosofa e la prima matematica a diventare famosa, ma non solo: fu capace di unire, nel corso della sua lunga esistenza, la passione per la cultura a quella per l’azione caritativa a favore dei poveri e degli emarginati.



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