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Torna indietro... LA SCUOLA SERALE


Gerrit Dou, Scuola serale, (1660-65),
Galleria degli Uffizi, Firenze
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In Olanda, durante il Seicento, fecero la loro comparsa scuole serali destinate ai bambini del popolo che lavoravano durante la giornata. In altri paesi i Gesuiti promossero scuole che funzionavano solo la domenica e gli altri giorni festivi per i laici che durante la settimana svolgevano un lavoro. Allora non esistevano le classi come oggi: gli scolari anche se di età diversa avevano lo stesso maestro. Il metodo di insegnamento era basato su "interrogazioni e risposte" e la recitazione di brani a memoria. Se i ragazzi erano numerosi il maestro era affiancato da un "aiuto-maestro", il quale lo sostituiva anche in caso di malattia. Gli aspiranti al posto di maestro o di aiuto-maestro erano sottoposti a due tipi di prove: quella di calligrafia e quella di calcolo aritmetico. Furono i protestanti - che ritenevano indispensabile la lettura delle sacre scritture da parte di ogni fedele - a rendersi conto, per primi, dell’importanza di fornire alle donne almeno le nozioni elementari del sapere. Anche la Chiesa cattolica, in seguito, riflettendo sull’importante ruolo di "educatrici" che le donne ricoprivano all’interno della famiglia, auspicò che le ragazze imparassero almeno a leggere.



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