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Torna indietro... L'EDUCAZIONE RELIGIOSA IN FAMIGLIA


Jean-Baptiste-Siméon Chardin,
Le Bénédicité (1740 ca.), Musée du Louvre, Paris
Il Benedicite è una invocazione in latino (che prende il nome
dalla sua parola iniziale, "benedìte…") che i monaci di ogni
ordine rivolgono a Dio prima di sedersi a mensa. Anche in
molte famiglie cristiane si usava recitare questa preghiera
quando ci si riuniva per consumare i pasti…



Il sentimento religioso era profondamente radicato in molte famiglie. Nell’Olanda protestante, il giorno aveva inizio con la preghiera e la lettura di brani della Bibbia. Lutero, Calvino e altri riformatori avevano intuito l’importanza strategica dell’educazione cristiana all’interno del nucleo familiare. Nelle famiglie cattoliche figli e figlie venivano educati alla preghiera, agli atti di carità e al rispetto per gli altri; una profonda educazione religiosa aveva anche il pregio di insegnare loro il controllo degli impulsi passionali, il pudore e l’obbedienza.
All’interno delle mura domestiche l’istruzione religiosa delle figlie si affiancava e talvolta si identificava coi "lavori femminili": è questo il caso dei cosiddetti "imparaticci", rettangoli di lino ricamati dalle fanciulle per impratichirsi ma anche come saggio di bravura e infine come campionario di punti e figure. Chiamati sampler nei paesi anglosassoni, assunsero dal XVII secolo anche una funzione educativa, perché vi erano ricamate poesie ma anche preghiere e versetti della Bibbia. Trascrivere con ago e filo testi religiosi aveva un duplice fine: esercitare nella scrittura e insegnare alle giovani i precetti morali.



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