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Le fonti materiali |
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Per il periodo che intercorre tra le guerre persiane e lo scoppio della guerra del Peloponneso, è importante l’opera di uno storico-letterato greco vissuto nel I secolo d.C.: Plutarco. Scrisse una infinità di opere di ogni genere, ma il suo capolavoro è considerato Le vite parallele. Plutarco accosta sempre un romano e un greco, anche di epoche diverse, e mette a confronto il loro operato e la loro importanza storica. In questo modo abbiamo potuto conoscere le biografie di Solone, Temistocle, Aristide, Pericle, Alcibiade e altri grandi personaggi della storia greca del V secolo a.C. Si tratta, naturalmente, di biografie costruite su informazioni spesso inquinate dal tempo, ma la loro credibilità è ritenuta accettabile.
Le fonti archeologiche parlano da sole. Ancora oggi, pur deteriorati dal passare delle stagioni, abbiamo sotto gli occhi templi maestosi, il grande complesso dell’Acropoli, teatri. Oggi, purtroppo, conosciamo la maggior parte della scultura greca attraverso modelli in gesso o copie di copie romane di originali greci. Poche, e giustamente famose, sono le opere originali di questo periodo e quindi risulta illuminante lo studio dei marmi del Partenone, conservato al British Museum di Londra, o delle grandi sculture di Olimpia.
Le fonti letterarie sono numerose e fondamentali per il ritratto di un epoca in tutte le sue caratteristiche. Ricordiamo le opere del drammaturgo Sofocle, del commediografo Aristofane, del poeta Pindaro, del medico Ippocrate. Si aggiunga a tutto ciò la quantità enorme di iscrizioni civili, politiche, funerarie che ci forniscono ulteriori informazioni sulla vita di tutti i giorni nella Grecia classica.
L’architettura e la scultura
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La democrazia ai tempi di Pericle |
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Come sappiamo, Atene, sotto Pericle, raggiunge altissimi livelli di civiltà e di cultura. Tragici e commediografi facevano a gara nel presentare opere che poi diventeranno immortali, l’Acropoli si coprì di costruzioni mirabili, i pittori diedero il meglio di sé stessi e la filosofia fece progressi enormi nella ricerca sulle problematiche fondamentali dell’esistenza umana.
Mai come in quest’epoca la democrazia ateniese venne portata ad esempio per tutti gli altri popoli greci ma, assieme ai panegirici e alle lodi si alzarono anche voci pesantemente critiche.
I limiti e le contraddizioni della democrazia ateniese vennero individuati:
• nella presenza di un duro e spietato atteggiamento imperialista nei confronti degli alleati e delle popolazioni soggette;
• nella presenza di un altissimo numero di schiavi;
• nel limitato numero di persone in grado di partecipare attivamente alla vita pubblica;
• nell’esclusione netta da qualsiasi forma di partecipazione di chi non aveva la cittadinanza ateniese.
È interessante, allora, vedere le posizioni di alcuni storici su questo problema.
La posizione di Gustave Glotz sulla democrazia ateniese
Le tesi di Helmut Berve
Le contraddizioni della democrazia greca: il pensiero di André Aymard e Jeannine Auboyer
La scienza
L’imperialismo ateniese
Le caratteristiche dell’Impero ateniese
Il giudizio di Isocrate sull’imperialismo ateniese
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© 2010 DeAgostini Scuola S.p.A. - Novara |
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