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Una definizione di area protetta
Le aree protette sono zone il cui sfruttamento da parte dell’uomo è limitato o vietato.
Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (International Union for the Conservation of Nature, IUCN), organizzazione non governativa con sede in Svizzera, un’area protetta è: «un’area terrestre o marina dedicata specialmente alla protezione e al mantenimento della biodiversità, delle risorse naturali e di quelle culturali associate, e gestita attraverso strumenti legali o altri mezzi riconosciuti».
Le aree protette vengono istituite con finalità differenti. In genere, quelle più comuni sono:
La classificazione delle aree protette
L'IUCN suddivide le aree protette in sei categorie sulla base delle differenti restrizioni applicate:
Altre categorie di aree protette
Alle sei categorie definite dall’UICN si aggiungono quelle definite da alcune convenzioni internazionali con l’obiettivo di risolvere specifiche problematiche:
La protezione della natura nel lontano passato
Fin dall’antichità, molti popoli sentirono l’esigenza di proteggere porzioni di un territorio perché pensavano che la natura in quel luogo fosse inviolabile.
Gli antichi Romani, per esempio, consideravano “sacri” alcuni boschi, in particolare il lucus, cioè la radura dove la luce del sole riesce a filtrare tra le piante.
Nel Medioevo, furono emanate varie leggi per regolare l’uso delle risorse naturali e limitarne lo sfruttamento. Per esempio:
Proprio al Medioevo risalgono le prime riserve di caccia, espressione non tanto di una coscienza ambientale ma di un privilegio riservato ai nobili.
I primi parchi nazionali
Solo nell’Ottocento, grazie anche all’influsso del Romanticismo, si cominciò a pensare alla natura come a un luogo di contemplazione e di evasione che andava protetto dallo sviluppo industriale, dall’invasione di città e fabbriche.
I primi provvedimenti ufficiali di tutela del territorio furono:
I primi parchi nazionali furono istituiti nella seconda metà dell’Ottocento in Nordamerica. Al 1872 risale la creazione dello Yellowstone National Park, negli USA, concepito come uno spazio per «the benefit and enjoyment of the people».
Il primo parco europeo fu istituito in Svezia all’inizio del XX secolo. In Europa, in genere, le azioni di conservazione prevedevano la coesistenza tra natura e attività produttive perché il nostro continente, in gran parte antropizzato, non disponeva delle vaste aree incontaminate presenti in America, Oceania e Africa.
Quanta superficie della Terra è protetta?
Secondo i dati del World Database on Protected Areas (WDPA), nel 2012 vi erano nel mondo circa 160 000 aree protette, estese su oltre 24 milioni di km2.
La protezione riguardava il 12,7% della superficie delle terre emerse e l’1,6% delle aree marine.
Nel corso di un secolo, l’aumento del numero e della superficie delle aree protette è stato costante:
Le aree protette in Europa
L’Europa è il continente con il maggior numero di aree protette:
Caratteristiche principali: le piccole dimensioni delle aree protette e la tendenza a conciliare la conservazione con le esigenze produttive.
Le aree protette in Africa
L’Africa è il continente con il minor numero di aree protette:
Caratteristiche principali: le grandi dimensioni delle aree protette e l’esistenza di numerosi parchi transfrontalieri. Molti grandi parchi erano in origine riserve di caccia per i colonizzatori europei.
Le aree protette in America
L’America è il continente con le aree protette più antiche:
Caratteristiche principali: le grandi dimensioni delle aree protette.
Le aree protette in Asia
L’Asia è il continente con le aree protette più recenti:
Caratteristiche principali: con l’eccezione del Giappone, il resto del continente ha iniziato solo di recente a proteggere il proprio territorio.
Le aree protette in Oceania
Circa il 70% delle aree protette dell’Oceania si trova in Australia:
Caratteristiche generali: i grandi parchi australiani furono istituiti dai colonizzatori europei secondo criteri nordamericani, grazie alla vastità degli spazi disabitati.
Reti ecologiche e parchi transfrontalieri
In materia di protezione ambientale, ogni Paese segue le proprie leggi nazionali e regionali. Negli ultimi anni, però, si è rafforzata la necessità di elaborare strategie comuni capaci di superare i confini nazionali, attraverso la creazione di reti ecologiche e parchi transfrontalieri.
L’Unione Europea, per esempio, ha creato Natura 2000 , una rete ecologica diffusa su tutto il suo territorio, per garantire il mantenimento degli habitat naturali, anche attraverso la creazione di “corridoi” che favoriscono la dispersione e la migrazione di piante e animali. Attualmente Natura 2000 comprende oltre 26 000 siti, per una superficie totale di 950 000 km2.
In America e in Africa, i continenti dei grandi parchi wilderness, sempre più spesso le aree protette travalicano i confini nazionali; in questo modo si creano le vie necessarie alle migrazioni degli animali, si promuove la cooperazione tra Paesi confinanti e lo sviluppo delle comunità locali.
A oggi nel mondo vi sono 227 territori di conservazione transfrontaliera che coinvolgono i confini di oltre 130 Paesi.
Esercitazione guidata: che cosa ci dicono i dati?
In questa esercitazione puoi lavorare con i dati che riguardano la percentuale di territorio nazionale dotata di particolari caratteristiche ambientali, di cui ogni Stato garantisce la salvaguardia (parchi nazionali e regionali, riserve ecc.).
Potrai così scoprire come funzionano gli “strumenti” della sezione Usiamo i dati: la carta tematica e i grafici.