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Che cosa sono
le aree protette?

Una definizione di area protetta

Le aree protette sono zone il cui sfruttamento da parte dell’uomo è limitato o vietato.

Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (International Union for the Conservation of Nature, IUCN), organizzazione non governativa con sede in Svizzera, un’area protetta è: «un’area terrestre o marina dedicata specialmente alla protezione e al mantenimento della biodiversità, delle risorse naturali e di quelle culturali associate, e gestita attraverso strumenti legali o altri mezzi riconosciuti».

Le aree protette vengono istituite con finalità differenti. In genere, quelle più comuni sono:

  • la ricerca scientifica;
  • la protezione della natura selvaggia e incontaminata (wilderness);
  • la preservazione delle specie e della diversità genetica;
  • il turismo e l’uso sostenibile delle risorse;
  • la conservazione di specifiche caratteristiche culturali e ambientali.

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La classificazione delle aree protette

L'IUCN suddivide le aree protette in sei categorie sulla base delle differenti restrizioni applicate:

  • CATEGORIA I - Comprende sia le riserve naturali integrali (Ia, Strict Nature Reserve), gestite principalmente allo scopo di consentire attività di ricerca scientifica, sia le aree incontaminate (Ib, Wilderness Area), dove lo scopo prioritario è quello di preservare la condizione naturale.
  • CATEGORIA II - Comprende i parchi nazionali (National Parks), costituiti da un’area terrestre e/o marina gestita in modo da evitarne lo sfruttamento ma con possibilità di fruizione a scopo ricreativo e turistico.
  • CATEGORIA III - Include i monumenti naturali (Natural Monuments), aree in cui vengono conservati uno o più elementi naturali di grande valore a causa della loro rarità o della qualità estetica.
  • CATEGORIA IV - Comprende le aree di gestione attiva di specie e habitat (Habitat/Species Management Area), finalizzate al mantenimento delle condizioni ambientali necessarie a proteggere le specie.
  • CATEGORIA V - Comprende paesaggi terrestri e aree marine protetti (Protected Landscape/Seascape), nei quali le interazioni tra popolazioni e natura hanno dato vita, nel tempo, a elementi di particolare valore estetico, ecologico e/o culturale.
  • CATEGORIA VI - Raccoglie le aree per la gestione sostenibile delle risorse (Managed Resource Protected Area), dove gli interventi di preservazione delle specie e della diversità genetica non ignorano le esigenze delle popolazioni locali.

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Altre categorie di aree protette

Alle sei categorie definite dall’UICN si aggiungono quelle definite da alcune convenzioni internazionali con l’obiettivo di risolvere specifiche problematiche:

  • i siti Ramsar sono frutto dell’omonima convenzione, entrata in vigore nel 1974, con lo scopo di salvaguardare le zone umide della Terra;
  • i siti Patrimonio dell’Umanità nascono da una convenzione dell’UNESCO, in vigore dal 1975, per identificare, proteggere, conservare e trasmettere alle generazioni future il patrimonio culturale e naturale di eccezionale valore universale;
  • le riserve della biosfera, pensate nel 1971 all’interno del programma Man and Biosphere dell’UNESCO, comprendono paesaggi ed ecosistemi in cui vivono associazioni particolari di specie animali e vegetali; ogni riserva ha il duplice scopo di conservare l’ecosistema e di favorire lo sviluppo economico e umano delle comunità locali, promuovendo anche attività di ricerca e monitoraggio.
Storia delle
aree protette

La protezione della natura nel lontano passato

Fin dall’antichità, molti popoli sentirono l’esigenza di proteggere porzioni di un territorio perché pensavano che la natura in quel luogo fosse inviolabile.

Gli antichi Romani, per esempio, consideravano “sacri” alcuni boschi, in particolare il lucus, cioè la radura dove la luce del sole riesce a filtrare tra le piante.

Nel Medioevo, furono emanate varie leggi per regolare l’uso delle risorse naturali e limitarne lo sfruttamento. Per esempio:

  • nell’VIII secolo, la Repubblica di Venezia sottopose a vincoli protezionistici i boschi dell’entroterra (detti per questo “boschi banditi”) da cui ricavava il legname necessario per la costruzione delle sue imbarcazioni;
  • nell’XI secolo, in Inghilterra, Guglielmo il Conquistatore emanò alcune leggi, raccolte nel Codice per la protezione della flora e della fauna, con le quali si vietavano la caccia e la raccolta di frutti e legna nei boschi reali.

Proprio al Medioevo risalgono le prime riserve di caccia, espressione non tanto di una coscienza ambientale ma di un privilegio riservato ai nobili.

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I primi parchi nazionali

Solo nell’Ottocento, grazie anche all’influsso del Romanticismo, si cominciò a pensare alla natura come a un luogo di contemplazione e di evasione che andava protetto dallo sviluppo industriale, dall’invasione di città e fabbriche.

I primi provvedimenti ufficiali di tutela del territorio furono:

  • nel 1826, un’ordinanza del Regno delle due Sicilie individuava i boschi di Montecalvo, San Vito e Calvi quali oggetto di conservazione;
  • nel 1832, negli Stati Uniti, fu istituita una riserva per tutelare le sorgenti termali Hot Springs (Arkansas);
  • nel 1853, in Francia, la foresta di Fontainebleau fu trasformata in riserva anche grazie all’intervento di scrittori e artisti riuniti nella Ligue pour la conservation de sites pittoresque.

I primi parchi nazionali furono istituiti nella seconda metà dell’Ottocento in Nordamerica. Al 1872 risale la creazione dello Yellowstone National Park, negli USA, concepito come uno spazio per «the benefit and enjoyment of the people».

Il primo parco europeo fu istituito in Svezia all’inizio del XX secolo. In Europa, in genere, le azioni di conservazione prevedevano la coesistenza tra natura e attività produttive perché il nostro continente, in gran parte antropizzato, non disponeva delle vaste aree incontaminate presenti in America, Oceania e Africa.

Geografia delle
aree protette

Quanta superficie della Terra è protetta?

Secondo i dati del World Database on Protected Areas (WDPA), nel 2012 vi erano nel mondo circa 160 000 aree protette, estese su oltre 24 milioni di km2.

La protezione riguardava il 12,7% della superficie delle terre emerse e l’1,6% delle aree marine.

Nel corso di un secolo, l’aumento del numero e della superficie delle aree protette è stato costante:

  • nel 1911 le aree protette del mondo erano 154 e coprivano appena 114 000 km2;
  • nel 1961 erano più di 12 000 e riguardavano circa 1,6 milioni di km2;
  • nel 1991 erano più di 64 000 e coprivano oltre 10 milioni di km2.

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Le aree protette in Europa

L’Europa è il continente con il maggior numero di aree protette:

  • 144 868 siti
  • 14% del territorio protetto
  • 50 km2 è la dimensione media di un’area protetta
  • il Paese che protegge di più il proprio territorio: Germania, 42%
  • il Paese che protegge di meno il proprio territorio: Bosnia-Erzegovina, 0,6%

Caratteristiche principali: le piccole dimensioni delle aree protette e la tendenza a conciliare la conservazione con le esigenze produttive.

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Le aree protette in Africa

L’Africa è il continente con il minor numero di aree protette:

  • 7676 siti
  • 10% del territorio protetto
  • 900 km2 è la dimensione media di un’area protetta
  • il Paese che protegge di più il proprio territorio: Botswana, 30,9%
  • il Paese che protegge di meno il proprio territorio: Somalia, 0,5%

Caratteristiche principali: le grandi dimensioni delle aree protette e l’esistenza di numerosi parchi transfrontalieri. Molti grandi parchi erano in origine riserve di caccia per i colonizzatori europei.

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Le aree protette in America

L’America è il continente con le aree protette più antiche:

  • 33 742 siti
  • 11% del territorio protetto
  • 500 km2 è la dimensione media di un’area protetta
  • il Paese che protegge di più il proprio territorio: Venezuela, 50,2%
  • il Paese che protegge di meno il proprio territorio: Uruguay, 0,3%

Caratteristiche principali: le grandi dimensioni delle aree protette.

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Le aree protette in Asia

L’Asia è il continente con le aree protette più recenti:

  • 8768 siti
  • 9% del territorio protetto
  • il Paese che protegge di più il proprio territorio: Arabia Saudita, 30%
  • il Paese che protegge di meno il proprio territorio: Iraq, 0,1%

Caratteristiche principali: con l’eccezione del Giappone, il resto del continente ha iniziato solo di recente a proteggere il proprio territorio.

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Le aree protette in Oceania

Circa il 70% delle aree protette dell’Oceania si trova in Australia:

  • 14 982 siti
  • 7% del territorio protetto
  • 125 km2 è la dimensione media di un’area protetta
  • il Paese che protegge di più il proprio territorio: Kiribati, 22,6%
  • il Paese che protegge di meno il proprio territorio: Micronesia, 0,1%

Caratteristiche generali: i grandi parchi australiani furono istituiti dai colonizzatori europei secondo criteri nordamericani, grazie alla vastità degli spazi disabitati.

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Reti ecologiche e parchi transfrontalieri

In materia di protezione ambientale, ogni Paese segue le proprie leggi nazionali e regionali. Negli ultimi anni, però, si è rafforzata la necessità di elaborare strategie comuni capaci di superare i confini nazionali, attraverso la creazione di reti ecologiche e parchi transfrontalieri.

L’Unione Europea, per esempio, ha creato Natura 2000 , una rete ecologica diffusa su tutto il suo territorio, per garantire il mantenimento degli habitat naturali, anche attraverso la creazione di “corridoi” che favoriscono la dispersione e la migrazione di piante e animali. Attualmente Natura 2000 comprende oltre 26 000 siti, per una superficie totale di 950 000 km2.

In America e in Africa, i continenti dei grandi parchi wilderness, sempre più spesso le aree protette travalicano i confini nazionali; in questo modo si creano le vie necessarie alle migrazioni degli animali, si promuove la cooperazione tra Paesi confinanti e lo sviluppo delle comunità locali.

A oggi nel mondo vi sono 227 territori di conservazione transfrontaliera che coinvolgono i confini di oltre 130 Paesi.

Esercitazione
guidata

Esercitazione guidata: che cosa ci dicono i dati?

In questa esercitazione puoi lavorare con i dati che riguardano la percentuale di territorio nazionale dotata di particolari caratteristiche ambientali, di cui ogni Stato garantisce la salvaguardia (parchi nazionali e regionali, riserve ecc.).

Potrai così scoprire come funzionano gli “strumenti” della sezione Usiamo i dati: la carta tematica e i grafici.

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I Paesi con le aree protette terrestri e marine più estese

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